martedì 6 novembre 2012

Fichi d'India


Ed ecco, infine, l'ultimo progetto per Dragonfly, una sciarpa in yak/merino, nel colore dei fichi d'India maturi.
Come questo frutto ha una polpa a metà tra il rosa e il giallo terroso, così la tintura di Stefano rivela chiaramente una duplice componente, che la rende docile all'influsso dell'ambiente, facendola apparire più rosea nelle luci fredde della sera o di un cielo nuvoloso, oppure più sfumata di un pallido ocra nel pieno sole di una giornata serena.
Questa mattina quasi primaverile ha esaltato soprattutto il registro del giallo, ma, mentre lavoravo, era una continua sorpresa vedere la lana animarsi e rivelarmi nello stesso tempo le sue due note principali.

Il tono antico e polveroso tipico dello yak mi ha suggerito di cercare di riprodurre alcuni lavori ottocenteschi avuti da mia nonna, in una lana dal colore molto simile a questo.

Il filato ha resistito senza alcuna difficoltà alla tortura dell'uncinetto, scelta decisamente meno gentile dei ferri, per  una fibra così delicata. Non si è aperto, non si è sfilacciato, si è piegato alla lavorazione con un uncinetto abbastanza piccolo, acquisendo il corpo e la definizione richiesti per la resa dei contrasti tra i pieni e i vuoti, ma non ha perso la sua caratteristica morbidezza. 

Darò seguito a questa breve, sin troppo breve, incursione nel territorio delle fibre pregiate, tinte naturalmente.






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